frizzi lazzi e pappapperi e scazzi e poi NETFLIX

citazioni dall’unica enciclopedia online che conti qualcosa:

“La curiosità è un istinto che nasce dal desiderio di sapere qualcosa.

A lungo considerato un comportamento negativo (l’Eden si perde per la curiosità di Eva, Psiche perde amore per la curiosità di guardarlo in viso) oggi è considerato un comportamento positivo sia nella scienza che nell’intelligenza, rappresenta un istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni, conoscenze, comprensione e consapevolezza, il carburante della scienza e delle discipline dello studio umano, una vera e propria propensione all’interessamento personale verso ciò che incuriosisce.”

ecco.

io sono una persona curiosa. non mi definirei come una scimmia, ma decisamente sono curiosa come una femmina, del resto, la curiosità è femmina almeno da quell’ imbarazzante storia della mela e del giardino.

la curiosità è un elemento essenziale per fare bene le cose. la curiosità è sintomo di intelligenza e, a mio parere, anche di una discreta cultura.

del resto, come si dice nella mia terra di origine, a cap’ che addimmanna non si chiama cocozza*, e se hai delle domande da porre, hai delle curiosità da risolvere.

*la testa che pone le domande, non è una zucca (vuota)

sarebbe tutto molto bello se tutto ciò non passasse attraverso l’arroganza dell’essere umano.

se hai tutte le risposte e la tua soluzione è sempre l’unica e (ovviamente) non sbagli mai, non sei più furbo, sei solo un saccente.

certo, l’esperienza ti permette di avere delle soluzioni più evidenti, hai imparato dai tuoi errori e conosci le cose del mondo.

certo, sei diventato più saggio, più maturo, magari per alcune cose, hai capito che non vale più la pena sbatterci la testa, è giusto.

però, per piacere, adulti là fuori nel mondo: basta.

avete rotto le palle con tutta questa sicurezza e tutta questa arroganza. la mia sarà anche una generazione che è nata sconfitta, però basta.

se l’unica cosa cosa di cui riesci a parlare è il tuo metro di giudizio per qualunque cosa, vuol dire che non ti sei mai accorto che intorno a te ci sono delle persone.

se ogni cosa che fai la fai meglio di chiunque altro al mondo e, ovviamente, vogliono tutti essere come te, non sei figa, hai solo un grande ego.

se sai cucinare solo quattro cose e le riproponi di continuo come se fossero le uniche possibili, non sei uno chef. hai poca fantasia e poca curiosità, quindi, basta con le lezioni.

se sono 5 anni che non compri un libro, hai un problema, non ci sono scuse.

io lo so che in questo periodo dovrei essere dolce e gentile perché mi sposo e blablablabla.

ma io voglio essere gentile solo con chi se lo merita, perché tutti gli altri, hanno rotto il cazzo.

basta.

basta.

basta.

la cosa più bella che mi è capitata in questi giorni di funerali, trasferte, lavoro, telefonate di lavoro, telefonate di lamentazioni è Netflix.

questo mi ricorda la più grande delle mie aspirazioni: mollare tutto e diventare un unicum con il divano e le serie tv.

poi io ho sempre avuto intuito, no?

quindi cosa ho fatto da quando ho Netflix?

  • scoperto una serie bellissima su un cavallo ex star della tv anni ’80 con una serie di problemi tra cui l’alcolismo e la cotta per la ghostwriter. per non parlare della rivalità con il cane amicone star della tv, Peanutbutter. dovreste tutti passare almeno una sera con BoJack Horseman amo i cavalli e odio i cani, quindi questa serie è perfetta per me.
  • rivisto il film simbolo del filone film per adolescenti, il film che ha condizionato un’intera generazione (e poi tutte quelle successive) su look, musica e bisogni dei ragazzi. il film che mascherato da teen drama ha colto subito lo spaccato degli anni 80, un film importantissimo che inizia con il più grande dei classici: lo sportivo, la principessa, il teppista, il secchione e la stramba. thor benedica sempre Breakfast Club!
  • recuperato parte della quinta stagione di Modern Family.

l’idea è quella di non uscire più di casa.

tanto a che serve il lavoro se hai una buona connessione?

sisi, il mutuo, le cose, il matrimonio.

il capitalismo è superato. la vera via è Netflix.

il sonno dei giusti e delle pasteis

ah, quindi questo è il periodo migliore dell’anno eh?

quello in cui il sole diventa più alto, le giornate si allungano, nascono i fiori, la ragazze si spogliano. fico.

anzi no.

questo è uno dei periodi che odio di più.

più mi piace l’autunno e il suo scintillare di rossi e aranci, meno mi piace la primavera e il suo molesto rosa e verdino. non sono nemmeno dei colori veri il rosa e il verdino. sono tipo dei colori da femmine, colori pastello. bleah.

ho un disperato bisogno di andare in ferie. ho proprio un disagio fisico del posto di lavoro in questi giorni.

giornate interminabili con il pensiero rivolto solo alle ferie.

non necessariamente alle vacanze, proprio a un periodo di pausa dal lavoro.

e non ho idea di come fare, ho un sacco di ferie arretrate, ma non posso prendere giorni o fare programmi. da quando ho cambiato area è diventato molto difficile fare programmi per il medio e lungo periodo, perché potrebbe sempre uscire fuori qualcosa in grado di incasinare il tutto.

io però sono stanca, ho tanto sonno arretrato e un sottile mal di testa al martello.

ho sonno e fame e sto facendo i capricci.

non riesco nemmeno a leggere. passo giornate tra il pc per il lavoro e la tv la sera.

gelato e biscotti plasmon e panna e scaglie di cioccolato. voglio cenare così.

lasciatemi stare.

lasciatemi stare.

lasciatemi riposare.

sandman

stanotte invoco sandman e sarà ancora più difficile riuscire a dormire, del resto, non dico mai le mie preghiere prima di andare a letto, ma lui, il signore dei sogni, saprà cosa fare.

Exit: light
Enter: night
Take my hand
We’re off to never-never land

Something’s wrong, shut the light
Heavy thoughts tonight
And they aren’t of Snow White.