le pasteis piagnone e cenerentola.

l’età non mi fa tanto bene, sono diventata una piagnona.

è vero che è pure una condizione familiare, una specie di croce che noi signori pasteis ci portiamo dietro da generazioni e generazioni. note al pubblico sono le lacrime di mio zio ogni natale, perché la famiglia è riunita. o le lacrime che versava mio nonno per lo stesso motivo. o magari quelle di mio fratello quando gli ho fatto credere che stavo per sposarmi. ma qui si sta per sfiorare il ridicolo.

tipo, ieri per riprendermi da due giorni di forti tensioni al lavoro (non ero io quella con le tensioni, ma se fai parte di un gruppo di lavoro che subisce tensioni continuamente, anche se non sei tu quella che litiga direttamente, subisci indirettamente il nervosismo degli altri), mi sono fatta portare al cinema a vedere cenerentola.

si, lo so. è da femmina.

ahò, pure io ogni tanto ho bisogno di vedere/fare cose da femmina.

e si, potrei dirvi banalmente che ci volevo andare per la regia di kenneth branagh, ma non sarebbe la verità completa. la verità completa è che volevo qualcosa di leggero che finisse bene.

sul film in sé non mi dilungherò, perché tanto la storia la conoscete tutti (ah, non ci sono i draghi? e che l’ho visto a fare? – giusta domanda) posso dire che la fotografia e la regia sono fatte molto bene. posso anche aggiungere che metà film lo regge un’immensa cate blanchett nel ruolo di perfida matrigna. non mi dilungherò sul modello femminile sbagliato di donna che non solo non riesce a imporsi come essere umano, ma ha pure bisogno prima di una magia e poi di un uomo per riprendersi un minimo di dignità. no, non lo farò, quello lo sapevamo già.

quello che non mi spiego è perché io mi sia commossa guardando la trasformazione dell’abito.

o perché l’altra volta sono scese due, tre, quattro lacrime guardando una madre che vedeva la figlia con indosso l’abito da sposa per la prima volta su real time.

o perché diamine io mi sia rammollita a tal punto da commuovermi ANCHE quando ho visto le foto dei bambini adottati da una coppia che conosco. io li odio i bambini. mi fanno pure paura. forse erano lacrime di terrore.

ecco. il terrore va bene.

più terrore meno piagnoni.

sad-crying-l