di giorni intensi e bisogni primordiali

 

 

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questa sono io, la sera di capodanno, che dopo due champagne, facevo foto sfocate e venivo proclamata principessa del belgio con diadema di carta.

nell’ordine:

  • ho fatto l’esame di francese e l’ho passato senza troppi traumi
  • ho fatto tre colloqui, ma già so che uno di questi non è andato
  • ho trascorso una settimana in italia a mangiare mangiare mangiare mangiare. ah si, era natale
  • ad avellino ho rivisto tutti gli amici (pochissimi) che sono rimasti, e anche i cugini ed è stato bello
  • sono rientrata a bruxelles per capodanno, e nonostante le mie perplessità, mi sono divertita parecchio
  • sono stata su un grattacielo per il suddetto capodanno e ho mangiato ostriche e caviale, bevuto chamapagne e mi sono sentita negli anni 80 e in un film italiano con jerry calà
  • mi sono iscritta in palestra – c’è da dire che tra iscriversi in palestra e andare in palestra DAVVERO c’è una bella differenza e, tragicamente, non sono mai stata un tipo sportivo. magari questa volta mi convince l’abbonamento annuale.
  • ho pianto, ma una volta sola
  • ho riso, tantissimo e di buon gusto
  • mi sono incazzata, ma leggermente, infatti è passata in fretta

ho quindi trascorso quindici giorni così intensi che mi sembrano mesi interi.


tecnicamente, tra dicembre e gennaio, l’anno è cambiato, quindi potrei anche stare a parlare di mesi.


 

propositi non li faccio, ma vi (e mi) invito a :

  • cercare di godere di più – che siano orgasmi, che sia musica, che sia cibo, che siano le strazianti endorfine della palestra (per chi riesce ad averle), fate quello che vi pare ma, cercate di godere sempre.
  • cercare di angosciarsi di meno – c’è davvero bisogno che vi motivi una cosa del genere? life is too short.
  • cercare sorrisi tra la gente – la mia situazione di expat disoccupata con molto tempo libero, mi ha aiutata a capire una grande verità: io mi sono stancata dei lamentatori di professione. quelli che manca sempre qualcosa per essere felici, quelli che tutti hanno i risultati tranne loro, quelli che piangono per sport, quelli che la vita è una tragedia continua. non voglio più salvare nessuno dal proprio lamento immotivato, non dovreste farlo nemmeno voi là fuori nel mondo.
  • non dimenticarsi mai dell’altro – perché sarebbe anche giusto pensare solo al proprio ombelico per evitare i musoni, ma la verità è che se l’evoluzione ci avesse voluti così egoriferiti e basta, saremmo un pianeta di panda. e quindi estinti da un milione di anni.
  • esprimere la propria opinione – e vi prego: ANDATE A VOTARE. perché sarà naive da parte mia, sarà banale, ma la vostra voce conta sempre e lo strumento che abbiamo di esprimere la nostra opinione è l’elezione. e lo so che la politica è dolore e frustrazione e cani sciolti che si abbaiano contro, ma se non avete la forza di opporvi partecipando direttamente alla cosa pubblica, poi di che vi lamentate?

 

che sia un 2018 pieno di rock and roll per tutti.

e di orgasmi, of course.

(ho già detto orgasmi?)

 

vi lascio con una canzoncina allegra.

che volendo, può anche essere un augurio.

40 boys in 40 nights.

 

Spendin’ every night in a different state
Spendin’ every night with a different date
I come into town and have a look around
And then I find a guy who wants to get down
I got boys all over the road
I got boys helpin’ me unload
Forty boys in forty nights
I got no time to see the sights

9 pensieri su “di giorni intensi e bisogni primordiali

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