genetica dal belgio e fratelli di circo

mio fratello è appena andato via dopo 8 giorni qui con noi a bruxelles.

8 giorni.

i primi tre mi è stato abbastanza sul culo, anche se sopportavo in silenzio. come ogni rapporto fratello – sorella che si rispetti. soprattutto se pensiamo che non lo vedevo da maggio, perché lui era in slovenia, con un circo.

e questo ha decisamente reso più semplici le cose quando ho detto ai miei che lasciavo il lavoro per trasferirmi a bruxelles.

si erano appena bevuti la slovenia con un circo equestre, il belgio era una sciocchezza a confronto.

soprattutto perché io ho continuato a sentirli tutti i giorni, lui invece li ha ignorati proprio come quando stava a torino.


 

lui è sempre stato quello esuberante, io quella noiosa.

visto che è un ragazzo brillante, se avesse un po’ del mio senso pratico, dominerebbe il mondo.

invece è un artista con la testa in aria e i pensieri confusi.

è anche una regina del dramma, ma quello è di famiglia, c’entra la genetica.


 

abbiamo fatto un sacco di giretti, parlato, riso e parlato ancora.

perché cazzo: non lo vedevo da maggio.

io ero in un altro stato a maggio.

ho fatto un trasloco europeo e un viaggio intercontinentale da maggio.

per dire le cose semplici.

ha cercato di capire perché io mi ostini a voler rientrare nel modello borghese imposto dalla società cercandomi un lavoro, e io mi sono sorbita le sue spiegazioni sulla gioia della vita libera dagli schemi e sui lavori artistici e di strada.

nessuno dei due ha convinto l’altro, ma almeno eravamo insieme.

 

gli voglio bene, molto più che a un fratello.

gli voglio bene come a un amico. un amico molesto, disordinato, sciupafemmine e lamentoso. ma l’ho scelto.

i fratelli ti capitano, può essere un matto o un impostore. gli amici invece te li scegli.

e io, a mio fratello, voglio bene come un fratello e come un amico.

anche perché siamo due coglioni.

mi pare evidente dalle foto che facciamo.

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5 pensieri su “genetica dal belgio e fratelli di circo

  1. Ahahahahahah, che stolti! Anche io ho un braza (e io sono la sua sista), molto diverso da me, ma ancora adesso, dopo decenni, ci cantiamo a due voci e acappella la sigla iniziale di “Ryu ragazzo delle caverne”, intro musicale compresa. Un braza è un braza.

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    • io di solito capisco se si è innamorato, dalle canzoni che canticchia la mattina. c’è anche da dire che è uno che si innamora facilmente, quindi a volte, basta sparare nel mucchio.

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